Il linguaggio dovrebbe accorciare le distanze, non aumentarle. E per questo che insieme a Francesca Ricciardi, professoressa associata di Organizzazione Aziendale dell’Università degli Studi di Torino, con una lunga esperienza nel mondo della libera professione, della consulenza, del volontariato e dell’impegno civile, abbiamo cercato di semplificare e spiegare due termini del linguaggio economico poco amati e compresi: organizzazione aziendale e management.
«Spesso è una questione di parole – spiega Ricciardi – Management per chi si occupa di sociale, volontariato, situazioni di fragilità, sembra un termine alieno. Ma in realtà significa buona gestione, fare le cose in maniera efficace, in modo che stiano in piedi economicamente, che raggiungano gli obiettivi. Mette le organizzazioni nelle condizioni di innovare. Lo stesso vale per “organizzazione aziendale” che altro non è che la scienza del comportamento. Interviene sul come si comportano le persone quando lavorano insieme per un qualsiasi obiettivo. Si occupa di aiutare a lavorare meglio insieme e a far fruttare i talenti di tutti. Credo che spiegata così possa essere presa in un altro modo».
Perché questi concetti sono importanti per i territori?
«Perché si parla di essere felici e di benessere degli individui. Nel passato abbiamo vissuto in una società in cui l’individualismo degli imprenditori funzionava abbastanza bene. Tanta prosperità è stata creata da singole persone che fondavano la loro azienda per esempio. Nel nostro attuale mondo molto più complesso questo individualismo non è più sufficiente. Per creare prosperità oggi è richiesto di generare sistemi sul territorio dove le imprese collaborano tra di loro. Le stesse comunità producono prosperità, progetti, nuovi modi concreti per risolvere i problemi delle altre persone. In questo contesto le competenze per riuscire a lavorare bene insieme ed essere sostenibili economicamente sono importanti e devono essere portate nei territori».
Questi concetti sono applicabili alle associazioni e alle forze vive delle nostre realtà locali?
«Sì, ne sono sicura – commenta Ricciardi -. Il mondo delle associazioni è di una ricchezza e di un potenziale straordinari. Ci sono competenze, energie, idee. Un patrimonio che ora ha un ruolo chiave. Oggi queste associazioni sono chiamate a creare un nuovo tessuto, una nuova capacità di creare prosperità e innovazione. Però dobbiamo aiutarle e metterle nelle condizioni di fiorire e tirare fuori il meglio che possono. E lo possiamo fare nei nostri territori».